Ossessioni e compulsioni, impropriamente dette anche fissazioni o manie, affliggono un numero crescente di persone. La prevalenza life-time indica che circa 3 persone su 100 che nascono oggi nel mondo svilupperanno nell’arco della propria vita il DOC- disturbo ossessivo compulsivo.
Un disturbo invalidante che riduce notevolmente le capacità di realizzazione esistenziale e si riflette negativamente anche sulla qualità e la durata delle relazioni amicali ed affettive di chi ne è affetto.
Proprio a causa del loro disturbo, spesso, le persone non riescono a svolgere un’attività lavorativa o la realizzano in modo discontinuo o debbono contentarsi di mansioni a bassa responsabilità, e comunque inferiori alle loro capacità lavorative. Il 50 % dei pazienti non riesce a stabilizzare o a mantenere un rapporto di coppia. Solitamente l’esordio è in età precoce e tende a cronicizzarsi. L’incidenza del disturbo, vale a direi il numero dei nuovi casi, è massima in fasce di età giovanili con picchi intorno ai 15 anni e ai 25.
Indipendentemente dal contenuto che assumono nella persona intendiamo con “ossessioni” dei pensieri impulsi o immagini ricorrenti e persistenti che vengono vissuti come intrusivi e indesiderati dal soggetto. Con lo scopo di evitare o neutralizzare questi impulsi il soggetto si sente obbligato a mettere in atto le “compulsioni” comportamenti ripetitivi o azioni mentali da svolgersi secondo regole che devono essere applicate rigidamente. Al di là delle intenzioni della persona, le inevitabili conseguenze intrapsichiche e interpersonali mantengono e aggravano il disturbo stesso.